WELFARE
UN NUOVO PIANO DELLE POLITICHE SOCIOSANITARIE
Uno degli aspetti da migliorare nell’ambito delle politiche socio-sanitarie messe in campo dal comune, giudicate un punto qualificante fondamentale delle ultime amministrazioni comunali di Vimodrone, riguarda l’informazione dei servizi a cui un cittadino può accedere.
Un nuovo Piano
Adotteremo quindi, nella pratica amministrativa, una prassi che preveda una mappatura dei bisogni dei cittadini, un monitoraggio dell’efficacia dei servizi proposti e una informazione che arrivi con maggiore incisività alla platea dei potenziali fruitori di questi. L’idea è quella di costruire un piano delle politiche socio-sanitarie (seguendo un metodo proprio del policy making) che prenda in considerazione tutti gli stakeholder del territorio e i dati che riguardano i servizi pubblici, privati o misti (costi, efficacia, eventuali criticità) mettendoli in relazione con i bisogni dei cittadini. L’intenzione è quella di sistematizzare le tante azioni portate avanti dall’amministrazione comunale. Il monitoraggio periodico consentirà di comprendere su quali priorità puntare e su quale servizio potenziare o ridimensionare. La struttura del piano consentirà di non perdere mai di vista lo sguardo di insieme nonostante la complessità degli attori che agiscono sul territorio (Regione Lombardia, Piano di zona, Comune di Vimodrone, Istituto Comprensivo, associazioni, cooperative ecc…).
Una consulta permanente
Per migliorare l’efficacia di questo strumento si pensa alla costituzione di una consulta permanente delle politiche socio-sanitarie come luogo in cui mettere a confronto pubblico, privato, associazionismo ed esperti con l’obiettivo di migliorare l’offerta, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, dei servizi sul territorio e monitorarne l’attuazione. La consulta potrà fornire inoltre un supporto per promuovere una migliore informazione che agevoli maggiormente l’incontro tra servizio implementato e bisogno da soddisfare.
LE NOSTRE IDEE PER CONSOLIDARE IL TESSUTO SOCIALE
L’esigenza reale, amplificata dagli effetti della pandemia, di ricostituire un tessuto sociale di relazioni, soprattutto in quei contesti dove le fragilità sono più forti ed è più facile che si verifichino scontri basati sulle differenze e si sviluppi un senso di solitudine e abbandono nei confronti delle istituzioni, unito al progressivo invecchiamento della popolazione rendono necessaria l’attivazione di progetti e servizi di prossimità. Per questo abbiamo pensato a diverse proposte su più ambiti.
Custodia sociale
L’attivazione della custodia sociale integrata a una progettazione sociale più ampia, con l’obiettivo di costruire momenti di socialità che consentano lo sviluppo di una rete di comunità all’interno delle case di edilizia popolare, da allargare poi al resto della città, con l’obiettivo di invertire il fenomeno di un sentimento e di una percezione sempre maggiore di “abbandono” da parte dei cittadini più fragili. Le problematiche presenti nei contesti più fragili del nostro territorio, in particolare le case ERP, spesso causano episodi di conflitto, generazionale o culturale, illegalità e una sensazione diffusa di solitudine. Concretamente si tratta di allargare e strutturare il processo di coinvolgimento delle case ERP in iniziative culturali e ricreative attraverso un supporto costante ed esperto da parte di professionisti. L’obiettivo è aiutare i cittadini di quei quartieri ad aprirsi al resto della cittadinanza, e questi ultimi ad abbattere il velo di pregiudizio.
Segretariato sociale
Occorrerà implementare poi un servizio di Segretariato sociale, uno sportello che consentirà di reperire informazioni pratiche rispetto ai servizi o alle agevolazioni a cui i cittadini possono accedere.
Attivare la Terza Età al servizio della comunità
Il bagaglio culturale e di esperienza di una persona anziana può costituire inoltre un patrimonio per l’intera comunità. Coinvolgeremo quindi maggiormente le persone anziane nelle attività socialmente utili, attraverso la prosecuzione di un impegno già attivo su questo fronte, e in particolare le professionalità che gli anziani possono mettere al servizio della collettività, in special modo dei giovani, attivando progetti di collaborazione tra le associazioni giovanili e quelle rivolte agli anziani. Integreremo le competenze tra gli anziani stessi riprendendo il lavoro, ad esempio, di formazione alla digitalizzazione che portava avanti l’Università delle Tre Età prima della pandemia.
Contrasto alla solitudine
Ci impegneremo nel riattivare, anche coinvolgendo volontari e associazioni, le misure di contrasto alla solitudine durante le quarantene (chiamate a casa, farmaci a domicilio ecc..).
Progetti individuali e di vita
Per quanto concerne le disabilità riteniamo sia fondamentale l’intervento su tre fronti. Da una parte il precedentemente richiamato PEBA e dall’altra aumentando le risorse destinate al sostegno che l’amministrazione mette a disposizione della scuola a integrazione dello Stato. Infine attraverso l’attivazione di uno sportello sui progetti individuali e di vita e la costruzione di progettualità sul dopo-di-noi di formazione e lavoro per persone con disabilità.
Supporto psicologico
Molte persone vivono una situazione drammatica dopo la pandemia e, nell’ultimo periodo, la guerra che contribuisce ad aumentare il senso di insicurezza e precarietà e proporzionalmente il bisogno di un supporto psicologico. Per questo intendiamo estendere lo sportello psicologico, oggi aperto in via sperimentale, rendendolo strutturale.
Condomini solidali
Una proposta, sicuramente ambiziosa, è quella di attivare progetti, in collaborazione con il privato, di vita condivisa. L’approdo è quello di mettere in piedi dei condomini solidali a cui si può arrivare per step attivando gradualmente progetti più contenuti a seconda delle disponibilità dell’Amministrazione Comunale e delle possibilità offerte dal privato. Questo progetto potrebbe essere attivato nei condomini attuali che presentano un’elevata percentuale di anziani oppure nelle vecchie cascine ristrutturate da operatori privati.
Alloggi a prezzi calmierati
Al fine di conciliare la richiesta di alloggi a prezzi calmierati con il non consumo di suolo si propone di attivare l’immissione sul mercato di alloggi privati liberi a condizioni vantaggiose per locatari (sgravi fiscali) e inquilini (prezzi calmierati) in maniera tale da avvantaggiare i cittadini.
Rimodulazione tariffe dei servizi
Un intervento che riteniamo fondamentale per riequilibrare l’equità delle tariffe dei servizi comunali è quello o volto a costruire un sistema integrato passando da un sistema a fasce a un sistema basato su una curva, in modo tale da far corrispondere a un certo reddito una determinata tariffa. Analogamente pensiamo sia necessario intervenire per stabilire una proporzionalità maggiore nell’aliquota addizionale IRPEF.
INVESTIRE SULLA SANITÀ TERRITORIALE
L’amministrazione comunale di Vimodrone è stata sempre molto attenta al tema della sanità territoriale, come dimostrano anche scelte e progetti recenti, quali l’apertura del centro vaccinale e l’avvio del CUP presso lo sportello sicurezza. La sanità è stata al centro anche di interventi coordinati con altri settori: scelte nelle politiche del volontariato e dei trasporti sono state esplicitamente orientate al funzionamento di servizi e al collegamento con i presidi dislocati altrove.
Un nuovo ambulatorio di Distretto
L’impegno ora sarà orientato alla nascita sul territorio di Vimodrone di un ambulatorio di distretto, che riunirà più medici in un’unica sede messa a disposizione dal comune e vedrà l’impegno diretto nella nostra città di specialisti ospedalieri. L’ambulatorio di distretto sarà collegato in rete con la Casa di Comunità, tramite i finanziamenti della Regione a favore dei Medici di Medicina Generale, che prevedono anche nuova strumentazione per l’esercizio della telemedicina. La realizzazione e il consolidamento di servizi di prossimità che integrino gli aspetti sanitari e quelli sociali favorirebbero anche la promozione di una cultura della salute per comprendere anche progetti di prevenzione primaria.
Un nuovo consultorio
Uno dei servizi che vorremmo riattivare sul territorio in questa struttura è il consultorio, come strumento di cura che fornisca assistenza sanitaria e psicologica per famiglie, bambini, adolescenti, donne.
Supporto ai caregiver
A supporto dei caregiver, cittadini e famiglie che assistono persone non autosufficienti, riteniamo sia opportuna l’istituzione, con il supporto del Distretto Sociale, di punti di assistenza domiciliare integrata (ADI) con il compito di espletare, o aiutare a farlo, le pratiche burocratiche.
Una nuova rete sociosanitaria
Impegno dell’amministrazione sarà quello di costruire una rete sociosanitaria tra servizi sociali e medici di base istituendo una cabina di regia con il compito di collaborare alla stesura del Piano Socio-sanitario e di costruire una rete di collaborazione nella cura del paziente.